giovedì 13 marzo 2014

SOFFITTO MOBILE



Non dormo più di notte,
ascolto il soffitto calarsi sul mio volto,
sfiorarmi i capelli; mi lascia
una bolla d'aria da respirare.

Al mattino torna al suo posto lentamente
e si porta via l'aria.
Per continuare a vivere devo correre
nell'altra stanza, dove posso
riprendere a respirare.

Di giorno sonnecchio
e mi preparo all'insonnia notturna
e al mio soffitto mobile.

È diventato il mio hobby, la
mia passione nascosta,
il mio tormento.

10 commenti:

  1. L'ansia notturna, che brutta bestia, la conosco bene!

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  2. Non so se sia ansia, ma la sensazione che il soffitto mi scenda sul muso ce l'ho e non sono io che mi innalzo fino a lui, bensì lui che si abbassa su di me, che è diverso. Senti di non potergli sfuggire. A volte, durante serate dove il cielo è nuvolo, quando ormai la luce è ben poca, me ne resto fuori e mi pare di stare in una scatola che si è chiusa da poco. Non sono all'aperto ma in un ambiente chiuso.
    Non è roba recente, ma dura da un bel po' di anni. Non me ne sono mai preoccupato, né comincerò a preoccuparmene adesso.

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    1. E' l'angoscia che ci attanaglia, e ripeto: è una brutta bestia!

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    2. Non mi sento angosciato. Comunque riesco a convivere -fino ad ora- con questa sensazione. Brutte bestie ne ho già affrontate nella vita. Finora sono sopravvissuto, vedremo in seguito, ma conoscendomi so che non mi darò per vinto troppo facilmente.

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    3. Non ti vantare troppo, chè quando temevi d'avere un tumore stavi già predisponendo il tutto per farla finita! Se non era angoscia quella! ahahahahahahahahahah

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    4. Non capisco il senso di questa risata. Ho spiegato abbondantemente allora perché volessi farla finita. Il motivo unico te lo riassumo in due parole: non volevo che il cancro massacrasse me e chi mi stava intorno. L'angoscia non c'entrava proprio niente. Era freddissima determinazione, che tu ci creda o no.

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    5. La risata era, visto lo scampato pericolo, per prenderti bonariamente in giro circa la fifa che ti era venuta allora. Vogliamo sdrammatizzare un po', Enzo, o parlare sempre di morte incombente? Ciao!

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    6. Guarda che io non ne parlo per scaramanzia, figurati. OK sdrammatizziamo.
      Però un'altra volta spiegala la risata, perché non si capiva proprio tanto bene.

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  3. Conosco quel genere di soffitti.
    Alla fine ci si abitua e, forse, può persino piacere lasciarsi schiacciare.

    L'insonnia è una compagna che vive d'assurdo. La maledici perché risveglia ogni demone. La comprendi perché ti apre alla notte come nient'altro nella vita,

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    1. "L'insonnia è una compagna che vive d'assurdo". Parole crude e vere come un vangelo. Da una parte la maledici perché ti sprofonda negli inferi della tua anima, dall'altra però la benedici perché fa della notte -la parte perduta, che non serve a nulla- una seconda vita, più ampia, più profonda, più misteriosa, cui ti leghi con amore, della quale non potresti più fare a meno.
      È durante la notte e il suo silenzio che scopri la parte migliore di te.

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