mercoledì 5 marzo 2014

UNA BOLLA D'ARIA DENTRO IL GRUPPO


Qualcuno uscì dal gruppo scattando in avanti veloce; un altro invece scivolò lento in fondo e si lasciò staccare dal gruppo. Entrambi cercavano la solitudine.
Beata solitudo, sola beatitudo.
C'era chi invece restava nel gruppo, eppure era solo, perché viveva in una bolla d'aria  trasparente e spessa, che attutiva i rumori dall'esterno e impediva ai suoi pensieri di venire fuori e mescolarsi a quelli degli altri. Sembrava felice, ma non lo era perché ogni uomo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole cerca di comunicare, di convivere, di corrispondere con altri. 
E venne il momento che incontrò qualcuno con cui corrispondere e fu felice. Credette di avere incontrato qualcosa di raro e di simile a lui, intelligente e sensibile quanto lui. Ma quando il destino gli fece capire di essere stato ingannato e che solo fumo aveva ricevuto da chi intelligente e sensibile mai era stato, tentò di rientrare nella bolla d'aria che però era andata distrutta per sempre. E intese allora i rumori del gruppo, e sentì allora gli odori del gruppo e capì allora che la beata solitudo era ormai irraggiungibile. 
A volte nascere e vivere è una beffa e una disgrazia: dipende da chi si incontra lungo la strada. 

27 commenti:

  1. La vita è uno scherzo del cazzo, ma proprio per questo va assecondata: conviene sempre stare agli scherzi. E poi è uno scherzo irripetibile, il che spinge a maggior ragione a gustarlo e a sorridergli. Ma non nascondo che anche per me il modo migliore per farlo è una robustissima dose di beata solitudo. Non assoluta, poiché farebbe impazzire. Ma tanta.
    Belle le immagini del tuo pezzo, che fa anche riflettere su solitudini apparenti e compagnia apparente. Quanto si è immensamente SOLI nel cicaleccio cretino e banale, nell'interminabile ronzio da insetti tecnoglioniti, o nel baccano da rincoteca...

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    1. Giusto, doppio giusto, giustissimo! La vita è uno scherzo del cazzo, irripetibile e quindi teniamocelo stretto finché dura.
      Perfetto, ci sto.
      Solitudine apparente, la chiami tu; coatta, la chiamo io, obbligata, se non vuoi lasciarti macerare dalle banalità dell'eterno quotidiano che diventa sempre più meschino. Hai dimenticato (o sorvolato, conoscendoti) su un elemento che ci trova d'accordo a prescindere: soli nel suono continuo della campane e delle campanelle delle varie religioni, che ormai ci levano anche il gusto di campare come vorremmo.

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  2. Un pezzo straordinario. Condivido tutto.

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    1. È bello condividere e colloquiare con gente come te. Si può uscire dalla bolla d'aria in questi casi.

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  3. La vita è una beffa, sì. Ma sa essere divertente e vuole che si stia allo scherzo e che anzi ci si mette a giocare.
    E' l'unico modo per viverla.

    Moz-

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    1. Miki, tu hai il diritto che ti dà la tua verde età di pretendere di stare agli scherzi di questa vita del cazzo. E naturalmente ti diverti a giocarci con questa vita scherzosa e beffarda. Aspetta di passare una mezzo secolata per tornare a dire le stesse cose di adesso. Io ci riesco perché sono in fondo un menefreghista o forse un fatalista. Credo che ci riuscirai anche tu, se ti mantieni così come sei e non ti lasci piegare mai dalle beffe della vita cornuta.

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  4. Uhm...
    So che stai parlando di qualcuno in particolare.
    Ma non ti chiederò mai chi sia!

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  5. Io vivo in uno stato di "solitudine" da quando sono nato (ho 17 anni e sono sordomuto), la mia bolla non è esplosa anche se ho lasciato aperto un piccolo spiraglio per far entrare l'esterno nel mio interno di eterno silenzio.
    Che la vita sia una gran bastarda lo sappiamo, l'importante è non far condurre a lei il gioco.
    Xavier

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    1. Mi congratulo per la chiarezza con cui un diciassettenne esprime idee così concise e mi dolgo per la sfortuna che ti ha colpito. Nel tuo profondo silenzio, sono certo, si distendono davanti ai tuoi occhi rumorosissime praterie percorse da ogni sorta di bipedi e di quadrupedi, che non si fermano mai. Tieni aperto il tuo spiraglio e credici: prima o poi si allargherà all'infinito.
      Questo è il mio augurio a te.

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    2. Ti ringrazio per l'augurio e voglio dirti che non mi sento per niente sfortunato... Sto crescendo grazie anche al confronto che ho con i blogger che seguo e continuerò a crederci :)
      Xavier

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    3. Non sei sfortunato tu, forse quelli come me che vorrebbero non sentire nulla, ma tu comprendimi bene, non c'è niente di blasfemo in quel che dico, solo provocatorio come spesso mi capita. Dicono che Tal, un grande maestro russo di scacchi, fosse avvantaggiato rispetto ai suoi avversari, perché durante le partite staccava il suo apparecchio acustico piombando nel silenzio assoluto. Questo gli dava modo di concentrarsi meglio e più a fondo. Hanno scritto questo, almeno.
      Mi fa immenso piacere se potrò collaborare alla tua crescita, di cuore.
      Enzo

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    4. A volte essere sordi è un gran vantaggio, come ho scritto in un commento sul blog di Zio Scriba mi risparmio le tante cazzate che vengono sparate e posso decidere di non leggere quelle scritte :)
      A presto
      Xavier

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    5. Scusa se mi inserisco, Vincenzo, ma voglio complimentarmi con questo splendido diciasettenne per la sua maturità e saggezza. Chapeau, Xavier!

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    6. @ Xavier Queer- A te basta non leggere il labbiale e non leggere le cazzate scritte. Un bel vantaggio, sai? Oltretutto non puoi nemmeno dirne e ti basta tenere fermo il ditino per batterne sulla tastiera. Sei invidiabile in questo senso. :-)))

      @ Nulla da eccepire. A me fa piacere che questo splendido esemplare sia planato sul mio campo.

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  6. Però gli incontri benevoli e proficui, magari quelli che produci tu stesso, battono quelli malevoli, li scacciao, facci caso.
    Cristiana

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    1. Non c'è alcun dubbio, Cristiana. Ogni riferimento a persona vivente è del tutto casuale, ci ho fatto caso.

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  7. Ti prego Vincenzo non farti influenzare dagli eventi della vita e soprattutto non perdere la fiducia in te stesso e negli altri.
    Avere amici o parenti che sembrano avere qualcosa in comune con te e poi accorgerti che era "tutto fumo e niente arrosto", non sai quante volte è successo a me, ma questo non ha fatto in modo di non voler continuare a cercare l'Amicizia come l'intendo io e forse anche tu.
    Ti abbraccio carissimo. Ciao.

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    1. Ne ho avuti anche io a josa incontri di questo genere, al punto che mi ritenevo immunizzato e protetto da cantonate. Ma qui nel web mancano alcuni elementi fondamentali (per me almeno) per far nascere e cementare un'amicizia: manca lo sguardo che ci si può e ci si deve scambiare; manca il contatto fisico, il poter osservare il linguaggio del corpo; manca l'uso dell'olfatto, non che gli altri puzzino, ma ognuno di noi emette feroni, che il nostro sistema cerebrale capta ed analizza, facendo nascere il feeling oppure rifiutandolo. Tutto questo manca sul web, per questo avvengono tali cose, ma anche per capacità individuali di sapersi vendere e svendere bene.
      Io ho un'enorme fiducia in me stesso e negli uomini e donne da cui sono circondato. Non smetterò di averne.
      Ti abbraccio.

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  8. Bisogna saper star bene in compagnia, ma soprattutto da soli! E pensare, inoltre, che al mondo tutti siamo utili ma nessuno è indispensabile! Guarda avanti, nascono ogni giorno nuove amicizie, e proprio perchè sono nuove è tutto un mondo da scoprire! Ciao!

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    1. Non è il mio problema, Ornella. Io sto meravigliosamente bene da solo, anche in compagnia. Il fatto è scoprire che la compagnia è fasulla mi dà fastidio, e come. Nascono sempre nuove amicizie, ma questo non significa che si debba seppellire quelle vecchie e cementate. Ma c'è chi si diverte a farlo.

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    2. E allora ....ponti d'oro al vecchio amico che fugge, non era un vero amico!

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